Il Diadema Wine Bar è una costola dell’azienda Diadema di Impruneta, uno di quei comuni definiti da sempre “alle porte di Firenze”, che ha iniziato ad avere una visibilità più estesa da quando l’uscita A1 Firenze-Certosa è stata ribattezzata Firenze-Impruneta.
Diadema è nata come azienda produttrice di una linea di vini – firmati da Stefano Chioccioli e prodotti soprattutto con vitigni francesi (Syrah, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, Chardonnay, Viognier) – tenuti volutamente fuori dai contesti canonici del consorzialismo toscano, con un habillage artigianale di grande impatto e un target ambizioso che punta diritto al mondo dei Supertuscans, con in più una veste originale e lussuosa. Si tratta di due vini rossi col marchio Diadema e di altri tre (bianco, rosato e rosso) col marchio Diadema Damare. I rossi riposano almeno 14 mesi in barrique, gli altri vedono solo acciaio e vetro, mentre è in corso un’interessante sperimentazione con le anfore (prodotte ovviamente a Impruneta, dalla MITAL).
Sempre col marchio Diadema vengono imbottigliati uno Champagne Dosage Zéro (2/3 Pinot Nero, 1/3 Chardonnay) e uno Champagne Cuvée Rosé (3/4 Pinot Nero e 1/4 Chardonnay), prodotti in Côte de Bar. Nella struttura non poteva mancare un frantoio, perché l’olio extravergine prodotto con le olive di queste colline merita senz’altro una bottiglia Diadema.
La riconoscibilità Diadema inizia infatti a partire dalle bottiglie, vere e proprie opere d’arte, decorate in stile artigianale con cristalli Swarovski. Si tratta di una scelta determinata e precisa – fatta fin dal momento della fondazione (nel 2003) da Alberto Giannotti e dai suoi collaboratori e proseguita sotto la conduzione della Food and Wine Academy – allo scopo di avere un’identificazione immediata di ogni bottiglia, ovunque si trovi.
La location del Diadema Wine Bar è all’ingresso di Impruneta (salendo dal casello A1), all’interno del Relais Villa Olmo, antica residenza estiva di una nobile famiglia fiorentina – una delle tante che sapeva (e poteva) scegliere dove costruire una casa da godere veramente – diventata struttura ricettiva di gran pregio, con un panorama mozzafiato, tutte le comodità (parco, giardino con piscina, attività ludiche e sportive di vario genere legate al territorio) e ora anche questo ristorante-bar, che ha la (giusta) pretesa di voler diventare un polo d’attrazione anche al di fuori del Relais. Abbiamo provato il bar – ben fornito, non soltanto dei prodotti Diadema, con una notevole varietà di scelta – ma non abbiamo ancora avuto modo di provare il ristorante, gestito da Serena, una collega che ben conosciamo e che, per questo, non ci perdonerebbe se non ci vedesse presto seduti a un suo tavolo col menu in mano.
Un menu che ci è apparso davvero invitante, con stuzzicanti variazioni sulla cucina tradizionale toscana e con prodotti ortofrutticoli coltivati nella proprietà, a pochi metri di distanza. Ora che la stagione sembra finalmente permetterlo, ci faremo presto un selfie a uno dei tavoli, di fronte a quel panorama, respirando l’aria proveniente dalla finestra sul Chiantishire e abbagliati da una bottiglia Diadema, trasformata in caleidoscopio dal sole del tramonto. Esagerazione? Chissà. Provare per credere. Magari un giovedì sera, cioè in una delle serate di movimento e di richiamo dedicate alternativamente al jazz o all’abbinamento di ogni piatto con un vino Diadema e un vino di un’altra cantina (con la partecipazione del produttore).