Molto spesso siamo abituati a pensare, in riferimento alla California nel vino, alla Napa Valley come non solo la zona più importante ma come la “sorella maggiore” rispetto la vicina Sonoma Valley che dal lato suo ha la storia più antica, risalente al 1850 . Di più modeste ambizioni ma altrettanto prestigio, Sonoma valley si estende nella contea sud-orientale di Sonoma, tra i monti Mayacamas e i monti Sonoma dalla baia di San Pablo a sud fino alla città di Santa Rosa a nord.

Quando è stato il momento di decidere il nome di una azienda vitivinicola da visitare e che rappresentasse questo territorio, la scelta è stata molto facile poiché, prima che esistessero vigneti in ogni valle a nord di San Francisco, prima che Napa e Sonoma diventassero nomi familiari, prima che esistesse un vero e proprio mondo del vino in California, c’era Buena Vista. Fondata nel 1857 e estesa da Sonoma a Napa, Buena Vista è stata la prima azienda vinicola premium della California. Appena fuori dalla città di Sonoma, l’azienda vinicola originale è  un punto di riferimento storico della California e ospita oltre che l’azienda stessa, anche una sala degustazione interna e soprattutto un bellissimo giardino sulla veranda esterna dove è possibile intraprendere un percorso gustativo molto interessante e accurato. Tanti sono stati i vini degustati, tutti molto particolari e diversi rispetto alle degustazioni a cui siamo abituati in Italia.

Il primo vino è stato “Reserve Chardonnay”  Buena Vista 2021. Dal colore dorato brillante, al naso risultava molto intenso ed avvolgente. Sentori spiccati di vaniglia, burro e mandorla che ritroviamo in bocca insieme ad una spiccata acidità e ad un finale di bocca balsamico e molto piacevole.

Il secondo vino, sempre uno chardonnay “Jovita’s Chardonnay Buena Vista 2019 dal colore più tenue rispetto al precedente, alla vista era di un paglierino delicato, ingannevole poiché il naso, molto persistente, aveva note di cannella ed erbe aromatiche. In bocca percepiamo una forte acidità insieme ad un sentore di scorza di mandarino.

Il terzo vino, primo vino rosso della degustazione “Reserve Pinot Noir 2021” dalle sfumature rubino intenso, al naso risulta fruttato, al contrario della bocca dove la sensazioni amaricanti legnose, ferrose ed erbacee sono quelle principali.

Il quarto vino, sempre un pinot noir “Bela’s  Buena Vista 2019” anche questo caso il colore era rubino intenso con una bella trasparenza nella parte più esterna. Al naso cosi come in bocca i sentori predominanti sono: l’amarena croccante, il cardamomo e i chiodi di garofano.

Il quinto vino per me è stato uno dei più interessanti poiché composto al 100% da uve di un vitigno a me fino a quel momento sconosciuto: lo ZINFANDEL. La storia di questo vitigno in realtà lo fa ricondurre all’Europa e al nostro Primitivo ed effettivamente il colore intenso appare confermare questa origine. Attila’s Zinfandel 2019 dal colore rubino impenetrabile al naso profuma di rosa canina e spezie, in bocca ritroviamo la speziatura del pepe nero e una sensazione ferrosa oltre che una spiccata acidità.

Il sesto vino, sempre uno “Zinfandel Riserva 2020” dal colore rubino intenso ci fa capire che si tratta di una riserva per i suoi sentori di amarena sotto spirito, speziatura nera, e forte balsamicità finale.

Il settimo vino è stato quello che ho preferito “Sheriff of Buena Vista” è il taglio bordolese dell’azienda con percentuali diverse di anno in anno di: Cabernet, Merlot, Petite Sirah, Syrah, e Grenache. Vino color rubino molto elegante ed avvolgente sia al naso che in bocca che passa dalla frutta a bacca nera ad una intensa rosa rossa tutto supportato da un’importante spalla acida.

Infine, ma non per importanza, abbiamo degustato come ottavo vino “ Chateau Buena Vista St. Helena Cabernet Sauvignon” colore rubino tendente al granato anche in questo caso un naso molto intenso tipicamente da taglio bordolese. Vino morbido, di grande corpo, quasi robusto. In questo caso la rosa è quasi appassita e la frutta è una confettura di prugna e di ciliegia matura.

Alla fine di questo percorso lungo otto bellissime etichette sono rimasta felicemente sorpresa e soddisfatta per due ragioni. Innanzitutto rispetto all’Italia, dove lo Storytelling è tutto mentre qui negli Stati Uniti e in particolare in California, e meramente accessorio, da Buena Vista Winery ho trovato una identità e la voglia di far conoscere i prodotti di questa storica realtà, poi perché è un’oasi di pace dove i vigneti e l’azienda sono immersi nel verde e dove, intraprendere una visita guidata con degustazione è un’esperienza unica e molto appagante. In conclusione, Sonoma Valley, e in particolare Buena Vista Winery, sono state una bellissima sorpresa, da rifare e che consiglierei a tutti gli amanti del vino e della California, la sorellina minore di Napa Valley, in realtà non è apparta cosi minore, anzi!